“Il futuro appartiene a coloro che credono alla bellezza dei
propri sogni” così recita una celebre frase di Eleanor Roosevelt. Ma noi,
giovani, quanto crediamo ai nostri
sogni? Sembrerebbe una domanda futile,
ma in una società in cui l’attenzione di molti è focalizzata ai valori
economici , diventa un quesito molto delicato . Le ragioni economiche, infatti,
dominano adesso su qualsiasi ideale ; hanno sovrapposto quella prospettiva di
valori altri, diversi, positivi. E questo provoca a tanti, in particolare
ragazzi, un disorientamento. Molti giovani oggi, come ieri, una volta raggiunta
la maggiore età e aver conseguito il tanto sudato diploma, si trovano
catapultati nel mondo reale che tuttavia è molto difficile da affrontare. I propri sogni, infatti, devono fare i conti
con i famosi “test d’ingresso” che in due ore decidono, nel bene o nel male, il
futuro di tutti i giovani. Ed una volta disilluse le illusioni sul proprio
futuro bisogna che si guardino intorno
per vedere ciò che è possibile fare all’interno di una società democratica che
molte volte non dà possibilità di scelta. E come il vecchio,ma attuale,
Leopardi saranno avvolti da un pessimismo cosmico che li accompagnerà per tutta
la loro vita, poiché insoddisfatti di ciò che un test d’ingresso ha scelto per
loro. Altri, invece, scelgono il proprio lavoro valutando solo il fattore
economico, optando per ciò che nella società è maggiormente richiesto. La
rimanente parte, invece, sarà più fortunata. Al “cerchio” dei fortunati
appartengono coloro che nella propria vita hanno la possibilità di svolgere ciò
che amano, non per la brama del successo o per interesse economico, ma perché
amano stare in quella posizione e non ne vorrebbero una migliore; perché giorno
dopo giorno riescono a mettersi in discussione per le proprie qualità e capiscono
in ogni momento che svolgono ciò che hanno da sempre desiderato. Coloro che non
ameranno il proprio lavoro e lo sceglieranno, come affermerebbe il compatriota
Verga, per l’adesione alla “ religione della roba” o per necessità non potendo
scegliere altro, saranno dei mediocri
perché mai soddisfatti della loro occupazione: pupi nelle mani di un mondo
impostore di ideali fatui. Quindi a noi tutti non resta che sognare per
abbattere l’insaziabile cupidigia che si sovrappone ad ogni altro valore umano
e credere profondamente ai valori, ormai, alieni per ricominciare ad essere
uomini dotati di sentimento e di intelletto. Ed ora vi lascio alla bellissima canzone di Roberto Vecchioni: "Sogna ragazzo, sogna"
Alessandra Baudo
Nessun commento:
Posta un commento